LA MIA STORIA






GIUSEPPE MARTUCCI
Eravamo negli anni settanta; gli anni di piombo, che videro l'uccisione di Aldo Moro per mano della brigate rosse, la morte di Paolo VI, la successione di Paolo I che durò solo un mese o poco più per poi lasciare le redini dello stato pontificio a Giovanni Paolo II. Anni di lotta, ideali e amore libero. Ma soffermiamoci più precisamente nel 78, ben 36 anni fa.
 Ebbene si, in quell'anno di Caos nacqui io, il 10/09/1978.
Il mio approccio con l'Arte e la ricerca fu fulmineo. Fin da bambino, quando avevo poco più di un anno, prendevo i Colori ed esprimevo attraverso essi i miei stati d'animo.
Ero molto vivace, smontavo ogni giocattolo che mi si regalava, infilavo cacciaviti nelle prese di corrente e molto altro...Un giorno mia madre Angela mi trovò seduto nel terrazzo della mia casa natale di Civita Castellana, in provincia di Viterbo e, ritornando a quell'episodio, quando mi vide lì seduto con davanti a me un precipizio, ancora oggi penso:
 che mamma Angela! E mio padre Giovanni, che con tanto sacrificio mi diede la possibilità di crescere nell'Arte. Il mio percorso, come dicevo poc'anzi,  iniziò fin da bambino; ogni stato d'animo era associato ad un colore. All'asilo ero un vero disastro, per non parlare delle scuole elementari; non c'era modo di farmi studiare. Ricordo il mio primo giorno di elementari, quando la maestra mi fece scrivere "Io sono Giuseppe" scoppiai in un pianto e non ci riuscii, ma credo che in pochi riuscissero. 
Andando avanti con gli anni migliorai, anche se i rapporti con le persone non erano dei migliori. Fino ai miei 15 anni, soprattutto in Primavera ed Estate, trascorrevo buona parte delle giornate sulla riva di un fiume chiamato Treja, affluente del Tevere, in compagnia di pittori, scultori, musicisti, teatranti e poeti; un luogo immerso nella natura dove si incontravano persone d'ingenio, e lì ebbi la fortuna di Crescere insieme a loro in ambito Culturale. 
Arrivai alla maggiore età ed il desiderio di avere uno studio tutto mio mi affascinava, così mi costruì una casa in legno nell'orto dei miei nonni paterni Giuseppe e Filomena. Lì passavo giorni e notti in compagnia dei miei amici e dei miei gatti Nirvana e Rachele, preso da quel mistero chiamato Arte,
Gli anni passarono ed a 22 compiuti io e la mia famiglia venimmo a Reggiolo ove attualmente vivo. Durante questi 14 anni il senso artistico si è formato anche grazie ad un Maestro che della sua vita ha fatto un opera d'arte.
Ora vi auguro di sognare sulle vie delle forme e dei colori, come fin da bambino feci IO!












Giuseppe all opera in Amor et psiche.
















Giuseppe Ad un Anno Nel 1979
Con nonno Giuseppe e nonna filomena,Nella casa Natale.















Giuseppe a Due Anni Nel 1980, con mamma Angelina,Nella casa Natale.
















Critica del Maestro William sante tedeschi.
In Arte w.Tode.


Analisi di una ricerca figurativa.

Il colore come esigenza D amore.



Genio e follia h anno qualche cosa in comune:entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste,che cosa significa e perché l' artista vive così intensamente la necessità di darne una spiegazione?,di scoprire le motivazioni che la muovono,il suo Senso...?forse perché riuscendo a spiegare tutto questo riuscirebbe a dare un senso alla propria vita,alle proprie esigenze...?eppure,fare arte,e' un esigenza.
Chiedersi cose' la vita,tanto grande e' l estensione concettuale e pratica delle attività umane che opera sotto la denominazione di attività artistica.i prodotti artistici nascono per sopravvivere al loro creatore e in essi si racchiudono valori spirituali eterni,scaturiti dall' esperienza personale dell' artista circa la realtà sociale in cui vive o è vissuto o vivrà.
Le opere d arte,quindi,hanno l importante compito di essere una fonte comunicativa di testimonianza di valori che da temporali divengono eterni.
Il prodotto artistico scaturisce da un atto creativo dell' artista,che implica sempre il concetto sovversivo di creatività.
La creatività include sempre il carattere di imprevedibilità, cioè un processo di pensiero che sfugge totalmente alle leggi deterministiche e  influenza il concetto di ''bello moderno'':bello e ciò che e spontaneo,originale e genera risposte individuali,
Quando al frutto di questo atto creativo vengono attribuiti anche giudizi di valore esso diventa Arte.
L obbiettivo di questo studio e quello di esplorare la''fantasia''di un Artista vero,autentico,e per certi versi,tragico e sensibilissimo,quale e' Giuseppe Martucci,attraverso l espressione di forme e colori,entrare nella sua mente,decifrare le sue fantasie,cercare di spiegare i sui ansimi,e le sue travagliate emozioni esistenziali,
Molti artisti,per reagire alle proprie ossessioni,sono fuggiti dalla realtà e si sono rifugiati in un mondo simbolico e visionario,che hanno raffigurato con immagini fantasiose.
Grazie alla creatività molti artisti hanno potuto esorcizzare i Fantasmi della psiche,la fatica del vivere,il malessere esistenziale,come cura alternativa alla medicina.
Conosco oramai da diversi anni Martuccil ho aiutato ad uscire da un coacervo intricato ed  impossibile caos interiore,dove il dolore dell' incomunicabilità e la fatica del vivere lo aveva portato sull orlo di un precipizio,il baratro della depressione,per un bisogno sovrumano d d amore e comprensione.
l ARTE e stata taumaturgica,h a significato per lui l ultima spiaggia su cui arenarsi ed approdare,nella dimensione del suo eterno SOGNO,il colore come espressione dei moti dell animo,l energia vitale e sottesa di un dialogo psichico complesso e tormentato,espresso in un magma cromatico che si carica di un interiorità spiritualizzante,sensibilissima ed umanissima,sappiamo che il segno si carica di simbologie esoteriche e trascendentali,e ci rivela un mondo permeato di ansimi laceranti ove solitudini indicibili vengono liberate nel tormento della creatività artistica,che si definisce in forme plastiche e formali centripete ellissoidali,ove la geometria euclidea e' sovrana e protagonista ed assurge ad armonia contrappuntata da reticoli psichici assai complessi.
Vi è una costante ossessiva nel tessuto Artistico di Giuseppe Martucci,la memoria di un amore impossibile giammai  vissuto e conosciuto e forse supremamente agognato,un bisogno di comunicare e farsi capire e rivelare tutta la sua profonda umanità ipersensibile e fragilissima,sempre altalenante nella precarietà di un filo di Rasoio tagliente,in eterna lotta,per decifrarsi  e comprendersi,guardandosi nello specchio interiore dell'animo tormentato ed esacerbato.
Il suo colore,allora,si permea di suggestioni auto esaltanti,che lo portano come van Gogh e Ligabue,ad identificarsi in un autobiografia narrativa,espressa e raccontata nella complessità formale di strutture geometrizzanti che si definiscono in un aspetto lirico e poetico,con una tensione liberatoria che aspira all astrazione,suggestionata da un dinamismo caratteriale che prelude a vitali palpiti affettivi,dove possiamo trovare stillemi Futuristici.,ed anche certe deformazioni cubiste,desunte dalla mia scuola cubo futurista.
Martucci è uno dei miei allievi più dotati ed ha assorbito dalla mia didattica i valori essenziali e fondamentali per liberare la forma dai condizionamenti dell' esteriorità oggettiva,per privilegiare il mondo della dimensione del SOGNO visionario e fantastico,e riuscire a cavare dall' intimo della coscienza e dell' dell'animo e della memoria,quelle forme dinamiche che si liberano,poi,nelle superfici prismatiche espresse in un caleidoscopio cromatico,a volte raffinato,,altre,invece,aspro e cattivo,duro,come può essere un dolore che ti lacera dentro e non ti fa vivere.
In certe opere di Giuseppe Martucci,vie è una tale poesia e allegoria simbolica che ti tocca ed arriva a commuoverti,come solo le autentiche opere d arte posseggono,e che anno questo potere misterioso e sublime del coinvolgimento emozionale di chi osserva.
Ho visto centinaia di volte dipingere e disegnare con i sui pastelli, Giuseppe,egli si trasfigura,evade da questo infame mondo di intolleranza ed egoismi,e pare vivere in un atmosfera tutta sua, aleatoria trasognata e fantastica,e sul suo volto solcato dal marchio interiore dell' indicibile e dell' indefinibile,ho visto,a volte,una luce interiore trasfigurata,magica,la gioia della pura creatività,a cui il giovane artista si abbandona, finalmente,FINAMENTE LIBERO....,e posa lo sfacelo immane ed eterno del peso e del gravame del vivere quotidiano,tra miserie,incomprensioni,lacrime non piante,giammai travasate dal suo animo nobilissimo e lacerato,da ancestrali ferite.
Questo artista,perché Giuseppe Martucci è nato artista,e nessuno può divenirlo neppure alla scuola del più geniale dei maestri,che può solo indicare la via maestra con il suo esempio,ad un giovane,ha una sua poesia interiore non espressa,un suo romanticismo,un suo sentimentalismo,che possiamo ritrovare in certi bellissimi pastelli,solari e luminosi,dove la complessità caratteriale dei travagli interiori e dei conflitti esistenziali del giovane,si stemperano e pare che si perdano nell' oblio dell eterno divenire della vita.
Vi sono le ossessioni di infinito e di latitudini smarrite della memoria,,cantate nei labirinti spiraliformi costantemente plasmati nelle forme libere ma intricate,il labirinto della memoria e della paura di vivere....,e allora....Giuseppe,mormora sottovoce il suo Antico lai è spasima di morir d' amore,e urla la sua disperante solitudine incompresa,e si denuda di tutte le ipocrisie delle convenzioni sociali,e ci parla di infinito,di lontananze immemori...
Di paradiso e di Eden...il suo estremo eldorado mitico...immerso  sono all' olocausto nella poesia intima dei suoi colori,che divengono cibo ed essenza vitale di un vivere grano e difficile...E, Giuseppe,ci sussurra timidamente...qualche nome,jessica...forse un volto di memoria...uno spasimo sentimentale...una carezza appena percepita...il soave sospiro di un fragilissima palpito emotivo...un impossibile desiderio inappagato e tormentoso che lo precipita nei meandri oleosi e magmatici dei vortici delle sue passioni dominati..E' li...
L Artista eleva al cielo il suo poema d amore per l umanità tutta,ed a volte...urla...!,il suo rancore e il furore della vita inespressa,e si perde nei meandri della Geometria,simbolo di eternità e di infinito...e di purezza di incantamento...!Ascolta sempre,carissimo Giuseppe,l ansimo della tua nobilissima anima,e libera la dimensione poetica che giace nel profondo della tua sensibilità,il COLORE e la tua ragione suprema di sopravvivenza,L opera D Arte nasce sempre dalla poesia e dal sentimento,e cerca di rendere migliore la qualità della nostra vita.

Da Villa il Parnaso Marzo2014.

William Tode.












           Festa di compleanno, Io e Mia nonna a 2 Anni.

              In via del Castelletto c.castellana.
       
                          Filomena Napolitano Mia Nonna.

               






















                   Giuseppe Alla prima comunione.
                              Nel Maggio del 1988,a civita Castellana,Nella Cattedrale di S.Maria Maggiore,innanzi A Padre Giuseppe.

























Io a 2 Anni,nelle mie prime Fasi di Sperimentazione.
















Aprile  1980.
Giuseppe con mamma Angelina,A due Anni.
In via del castelletto,civita castellana.
Casa natia
















Aprile 1980.
Nella via Dell orto del nonno Giuseppe.
Con la cugina Stefania.




























Giuseppe Nel Maggio 1979.
Nell orto del nonno Paterno giuseppe,con Mamma Angelina,e la Cugina Stefania.





























Giuseppe Al Circo,Nell Agosto del 1979.
Con la Cugina Stefania.






















Giuseppe col cugino Daniele Nel 1982.
A 4 Anni.
Al paese della Mamma ciro' marina,Al mare sulla Barca.




















Giuseppe con la mamma Nel Maggio 1979,
Ad un Anno,in via del Castelletto Nel parse Natale.
























Primo piano di Giuseppe Nell Aprile 1980 a due Anni,in via del Castelletto,Nel paese Natale.





















Giuseppe e la Cugina Stefania Nell Orto del nonno,a civita
 Castellana,Nel Maggio del 1979.































Giuseppe e La Mamma Angelina ,nell orto del nonno,a civita Castellana.
Nel Maggio del 1979.
























Giuseppe con la Mamma Angelina,sul Benelli,Nel Maggio del 1979,Nella casa Natale a civita Castellana,in via del Castelletto.






















Giuseppe Nell interno Dell Appartamento,con Mamma Angelina,in via del Castelletto,la casa Natale.
Nel Maggio del 1979.























Giuseppe all interno Della casa Natale,in via del Castelletto, a civita Castellana,Nel Gennaio del 1979
A 5 mesi.

























Giuseppe sulla 127 Fiat del papa',in via cicuti a civita Castellana,nella casa del nonno Paterno ,a civita Castellana.
Nell Aprile 1980.
























Giuseppe Alla 5 Elementare,a Civita Castellana,Nella scuola Elementare 25 Aprile.
Primo piano Della festa di Carnevale.
1988.




















Giuseppe Nel Dopo cresima,con il padrino di Battesimo Giuseppe e la moglie Antonella,e I figli,a civita Castellana Nel 1990.























Giuseppe alle cascate delle Marmore,Umbria,
Nel 1983
A 5 Anni
Primo piano.

































Giuseppe Al mare a Ciro' Marina Estate del 1981 a 3 Anni,con la Mamma Ed IL cugino Materno Gianluca

























Giuseppe All Asilo Nel 1981 A 3 Anni,con tutto I sui compagni a Civita Castellana.


























Giuseppe alle cascate delle Marmore,Nel 1983,con la cugina Stefania,Ed IL cugino Daniele





























Giuseppe Nell interno della casa Natale a Civita Castellana Nel 1978
Primo piano.
A 3 Mesi
























Giuseppe All Asilo Nel 1981,
A 3 Anni con I compagni,le Maestre e la Maestra Alba.